In SAEP crediamo che ogni persona rappresenti un patrimonio di competenze unico nel suo genere e cerchiamo costantemente di stimolare la crescita dei nostri collaboratori. Per questo motivo e nonostante la crisi sanitaria dovuta alla pandemia, SAEP ha deciso di non diminuire gli sforzi dedicati alla formazione di nuove risorse.
In SAEP prendiamo molto seriamente la preparazione dei nostri collaboratori: siamo convinti che le persone rivestono un ruolo centrale nelle organizzazioni di qualunque genere e per questa ragione non abbiamo permesso che la loro formazione rallentasse. Abbiamo sempre prediletto la trasparenza dei rapporti e il contatto umano, ma questa situazione di emergenza ha richiesto una riorganizzazione di tutto il processo formativo in modo da assicurare la salute dei dipendenti attraverso modalità in “smart working” e allo stesso tempo la qualità dei contenuti formativi e dei rapporti con i responsabili senior.
La storia che vogliamo condividere oggi vuole mostrare la personale prospettiva dei giovani consulenti di come stanno partecipando e intraprendendo il percorso di formazione durante la quarantena che li porterà ad essere Capi Progetto SAEP.
Vogliamo cogliere anche questa occasione per introdurre ai lettori del nostro Blog il nuovo team di Project Manager Junior di SAEP.
Per questo motivo, senza ulteriori indugi, diamo il benvenuto ai nostri quattro nuovi e promettenti Project Manager: Eleonora, Emanuele, Laura e Mane.
Entrati in squadra il 2 Marzo 2020, a una settimana dal lockdown previsto dal decreto, i nuovi assunti hanno subito iniziato il loro percorso di formazione in SAEP. Il percorso prevede, oltre all'affiancamento a una figura Senior che possa guidarli nel diventare degli esperti sul campo, una serie di lezioni divise in moduli per arrivare a conoscere e comprendere tutte le nozioni tecniche che serviranno alla loro carriera di consulenti.
Il percorso formativo originale era fortemente concentrato sull'interazione umana tra le figure junior e quelle senior, nessuno poteva prevedere ciò che sarebbe successo di lì a poco. Viste le direttive sanitarie emanate per far fronte alla crisi, è stato deciso di proseguire il percorso in modalità smart working, necessitando però di ristrutturare velocemente la formazione affinché non rallentasse da remoto./p
Il team ha sin da subito mostrato ottime capacità organizzative e un buon gioco di squadra nell’affrontare insieme il cambiamento e trovare le soluzioni migliori per poter mantenere la stessa capacità di apprendimento. Il loro senso di responsabilità, che abbiamo accolto con grande entusiasmo, ci ha permesso di riorganizzare la formazione in diverse modalità di partecipazione che permettano alle giovani risorse di poter sfruttare al meglio gli insegnamenti dei colleghi più anziani. Abbiamo infatti strutturato un percorso che li veda costantemente in contatto tra loro attraverso la piattaforma Teams di Office 365.
I tutor si sono dimostrati assolutamente disponibili a riorganizzare queste fasi di preparazione, assicurando che la formazione proceda nel migliore dei modi: le tecnologie a disposizione hanno fatto il resto, permettendoci di essere vicini anche a distanza per cinque giorni a settimana.
Siamo soddisfatti del lavoro che stanno svolgendo e vogliamo complimentarci con loro per la voglia di imparare e il senso di squadra che hanno dimostrato finora. Siamo convinti di uscire da questo momento di stallo più forti di prima: in attesa che presto tutto torni alla normalità, il nostro augurio è quello di poter tornare al più presto alle nostre vite pre-quarantena.
Pensiamo che non ci sia modo migliore di lasciarci (almeno per ora) lasciando a loro la parola, permettendogli di raccontarci le loro esperienze e impressioni in merito a questi momenti di formazione in smart working.
Lo Smart Working ci ha dato l’opportunità di poter continuare il processo di formazione e tenere il passo con la preparazione. Con gli strumenti innovativi che abbiamo oggi possiamo tenere video riunioni, condividere presentazioni e anche lavorare in simultanea sullo stesso documento. Tutto questo riduce la ‘distanza’ tra di noi e ci aiuta a mantenere un buon livello di produttività anche in questi giorni difficili. All’inizio è stata dura abituarci a questo modello, ma la disponibilità dei tutor e una comunicazione tra di noi lo ha reso molto più semplice, permettendoci di essere disponibili e tutti più ‘vicini’.
Sono convinta che in SAEP questo brutto momento venga utilizzato nel migliore dei modi. Io e il team di Junior Project Manager siamo stati entusiasti di continuare la formazione iniziata in house nella modalità di smart working. Grazie alla piattaforma Teams, alla preparazione dei tutor messi a nostra disposizione, ai responsabili e al tempo che ci hanno dedicato, siamo riusciti far fruttare ogni giorno di quarantena! La voglia di imparare e la disponibilità del gruppo a insegnarci tutto sulla suite ci ha permesso di ottenere ottimi risultati finora. Grazie Team SAEP!
Nonostante gli strumenti a disposizione e la massima cura dimostrata da parte dei tutor, qualche volta mi risulta difficile trovare la giusta concentrazione a casa. La costante connessione con il team di PMj e il gioco di squadra che siamo riusciti a tirare fuori hanno compensate egregiamente le difficoltà che mi sembravano inizialmente insormontabili. Sono contenta di essere entrata a far parte di un gruppo così disponibile e unito: sono quanto più mi ha aiutato a continuare la formazione ogni giorno nel migliore dei modi.
In Italia si sente sempre più spesso parlare di Smart Working, a intendere un tipo di lavoro “intelligente”, una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia relativamente agli orari, agli spazi e agli strumenti da utilizzare.
Uno dei vantaggi di questa modalità di lavoro è senza dubbio l’assenza di “tempi morti” nel corso della giornata, unitamente alla grande responsabilità che ciascun dipendente ha e che fa sì che senta il suo ruolo come importante ed estremamente rilevante.
Allo stesso modo tale modalità di lavoro porta con sé alcune criticità: una di queste penso abbia a che vedere con la perdita del rapporto face-to-face con i propri colleghi e con la possibilità di confrontarsi direttamente con loro.
Lo Smart Working potrebbe innescare un percorso di profondo cambiamento culturale nei modelli organizzativi aziendali, a condizione che questi supportino questa innovazione nella loro struttura operativa. Il mio augurio è ovviamente quello di tornare presto alla normalità, ma devo riconoscere che si tratta di un’occasione imperdibile e motivo di interesse per le aziende.
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