Uno dei fattori di rischio più significativi per le imprese moderne è causato dalla compromissione dei sistemi informatici. La violazione dei dati può portare le aziende a subire il blocco dei processi, causando perdite di tempo e di denaro, oltre a una conseguente perdita di reputazione.
Nei contesti aziendali moderni il rischio di attacchi alle infrastrutture informative è molto alto: proteggere l’impresa da eventuali data breach e garantire la sicurezza delle risorse e informazioni vitali dell’impresa sono diventate priorità.
Secondo il rapporto Clusit 2022 sulla sicurezza ICT in Italia, gli attacchi cyber che hanno coinvolto il nostro paese sono aumentati del 58% rispetto ai dati del report precedente. I settori più colpiti sono quello finanziario e assicurativo e quello della Pubblica Amministrazione che sommati costituiscono circa il 50% dei casi. A quelli già menzionati si aggiunge anche l’industria manifatturiera che ha visto l’aumento più significativo, passando dal 7% del 2020 al 18% del 2021.
Un data breach ai danni di un’impresa può portare a tutta una serie di problematiche, sia a livello operativo ma anche e soprattutto sotto il punto di vista economico. Alcune di queste potrebbero riguardare il blocco dei processi, la sottrazione e la violazione di dati, l’alterazione parziale o totale dei meccanismi che riguardano la produzione o altre funzioni aziendali, sino ad arrivare alla perdita definitiva di dati e informazioni sensibili.
Per evitare questo problema le aziende devono avvalersi di strumenti ed expertise che possano tutelarle e proteggerle in caso di attacco hacker. Non solo: buone pratiche di sicurezza comprendono la formazione dei dipendenti, i quali potrebbero rappresentare il mezzo con il quale gli hacker veicolano gravi violazioni di sicurezza.
Secondo la definizione data dal regolamento europeo GDPR 2016/679 in materia di protezione dei dati personali, il data breach consiste in una violazione di sicurezza (illecita o accidentale) che causa la modifica, la divulgazione, l’accesso non autorizzato, la perdita o la distruzione dei dati.
Scendendo più nel concreto, il data breach può creare tutta una serie di inconvenienti alle imprese fra cui: l’interruzione dei servizi, l’impossibilità di accedere ai dati a causa di attacchi veicolati da virus e malware e la divulgazione non autorizzata di segreti aziendali. Non sempre però le imprese sono consapevoli dei rischi derivanti dall’impreparazione dei dipendenti o dalla mancanza di un reparto IT strutturato.
Le principali categorie in cui possono essere suddivisi le violazioni di dati sono:
Le imprese moderne operano quotidianamente in un contesto informatico sempre più complesso: gli attacchi hacker e i data breach sono sempre più diffusi, pertanto le aziende devono prepararsi adeguatamente per evitare di essere compromesse. Molte sono le modalità e i fattori di rischio con cui si può verificare un data breach, le violazioni dei dati spesso sono causate da falle nella sicurezza dell’impresa, ma possono essere generate anche da errori e negligenze commesse dai dipendenti. I data breach possono avvenire in molti modi, fra cui:
Lo smarrimento o il furto dei dispositivi informatici come PC e smartphone, dischi rigidi e chiavette USB può causare una violazione dei dati delle imprese. I dispositivi non crittografati permettono ad hacker e malintenzionati di accedere ai dati sensibili dei dipendenti, esponendo questi ultimi e l’impresa stessa al furto e alla vendita di informazioni oltre che del know how imprenditoriale.
Consiste in una violazione dei dati causata da un dipendente che vende o scambia informazioni a soggetti terzi. Questa pratica permette all’individuo di accedere o di rubare i dati con l'intento di causare danni all'intera organizzazione aziendale.
Le pratiche di social engineering consistono nell’individuare e sfruttare a proprio vantaggio le debolezze insite nell’uomo per effettuare attacchi hacker. Questa pratica sfrutta le vulnerabilità umane, facendo leva su aspetti come: sentimenti, curiosità e l’ingenuità di una persona per spingerla a rivelare tutta una serie di informazioni e dati sensibili per accedere ai sistemi informatici di un’impresa. Ad esempio, il dipendente tratto in inganno da un’e-mail trappola, potrebbe essere spinto a cliccare sull’allegato o sul link contenuto permettendo così all’hacker di effettuare un attacco, solitamente di tipo phishing.
Per evitare l’insorgenza di problematiche legate ai data breach le imprese devono necessariamente attuare un processo di valutazione del rischio informatico, ovvero il Cyber Security Risk Assesment. Il reparto IT è quindi chiamato a intervenire procedendo ad una profonda e accurata analisi del sistema informatico dell’azienda, volto ad individuare potenziali vulnerabilità che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza dell’impresa.
Nel mondo globalizzato di oggi il cyber risk sta assumendo un impatto sempre maggiore, per questo motivo assicurare gli asset aziendali suscettibili ad attacchi informatici è assolutamente una priorità per garantire la prosecuzione delle attività aziendali. Le nuove modalità di lavoro, come lo smart working, introdotte in larga misura con l’avvento della pandemia da covid-19 e il costo sempre più basso con cui possono acquistare malware e servizi di hacking, hanno reso sempre più numerosi e dannosi gli attacchi informatici.
Per le imprese il rischio zero non esiste; per questo motivo, per ridurre al minimo il pericolo di violazioni si devono necessariamente seguire alcuni passaggi fondamentali, fra cui il controllo:
Una volta individuati i rischi si procede alla loro analisi, redigendo un documento che determina quali sono le attività più urgenti da implementare; successivamente il reparto IT dell’impresa interviene apportando le dovute modifiche di sicurezza e chiudendo le falle del sistema. Per le imprese è importante monitorare costantemente l’ambiente di rischio per rilevare un qualsiasi cambiamento nel contesto dell'organizzazione aziendale.
La possibilità di eliminare totalmente il rischio di incorrere in data breach è pressoché impossibile, per questo motivo è essenziale prevenire l’insorgenza di violazioni di dati. Un metodo efficace sul tema della cyber security è quello di testare la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi IT di un’impresa procedendo con un Penetration Test.
Il Penetration Test consiste nel verificare la resistenza e la stabilità di un sistema informatico alle penetrazioni esterne, individuando falle nel sistema, bug e backdoor. I test possono essere effettuati in molteplici modalità, tra cui:
Alla conclusione del test, verrà strutturato un report con i risultati e con la valutazione dell’impatto sul sistema aziendale, gli interventi necessari e le relative linee guida per una attenuazione delle criticità.
Le violazioni dei dati causano un problema per tutte quelle realtà imprenditoriali che fanno dei sistemi informatici il loro core d’impresa. Queste violazioni possono minare la sicurezza non solo dei dipendenti ma anche delle stesse imprese, causando una perdita di denaro derivato del blocco dei processi.
Inoltre, i data breach si ripercuotono anche causando un danno d’immagine del brand, inoltre, un buon sistema di sicurezza passa non solo dalla prevenzione del rischio, ma anche dalla cultura e dalla giusta formazione del personale.
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